“Tempesta Perfetta – Prezzi Materie Prime”

In tutti gli incontri con esponenti di imprese industriali l’argomento è la crescita esponenziale dei costi delle materie prime.Il settore delle vernici è colpito in particolare nell’area solventi, ma anche materie plastiche , materiali ferrosi , legno, materie chimiche di base, tutto cresce in modo vertiginoso. Che cosa sta succedendo?

Ci sono molte spiegazioni, forse nessuna certezza.

Innanzi tutto gli indici dei prezzi delle commodities mostrano che nell’anno 2020, anno della pandemia, c’è stata una diminuzione accelerata rispetto a un 2019 che aveva visto solo un riequilibrio al ribasso dai valori del 2017 e 2018. Alla fine del 2020 , con una ripresa di attività dopo il lockdown, tutti i driver dei prezzi delle materie prime sono tornati a “spingere”: la Cina innanzi tutto, ma anche gli Stati Uniti e in piccola parte l’Europa mostrano un’attività manifatturiera a regime pieno. I costi di produzione sono tornati a correre, i costi di trasporto sono più che raddoppiati per i container e non c’è nessuna intenzione di cambiare una politica monetaria espansiva. E’ interesse degli Stati, sempre più indebitati, ad avere un po’ di inflazione dopo un periodo caratterizzato da deflazione. Infatti la BCE rivede le sue stime e indica un 1,5% per fine 2021. Al momento mancano i consumi, mentre aumentano i risparmi. C’è da augurarsi che ripartano anche gli acquisti a valle , altrimenti qualche rischio da inflazione da costi senza crescita reale lo potremmo correre.

Ma i prodotti vernicianti? Le vernici per il legno? Nel contesto descritto sono particolarmente svantaggiate . Infatti ai fenomeni descritti si sommano situazioni oligopolistiche su materiali di base, scorte insufficienti accumulate nell’anno del Covid, incidenti e condizioni atmosferiche (si veda la storia del Texas), shortage di tante materie prime.

I prezzi impazziscono: abbiamo casi come il solvente MIBK che supera il 300% di aumento, l’acetato di butile , solvente ideale per certe soluzioni tecniche, da gennaio raddoppia il prezzo, l’acetone è quasi due volte quello che costava un anno fa e le resine isocianiche sono alle stelle.

Il problema è l’inerzia del trasferimento a valle in un mercato dove c’è da anni una sovraproduzione e dove l’export, in tempi di pandemia, non è più uno sfogo sufficiente.Quindi induritori dei sistemi poliuretanici, le resine che contengono anidride ftalica, stirolo, acido isoftalico, derivati del metanolo, gli oli e gli acidi grassi, derivati del butilacrilato, oltre ai già ricordati solventi, tutto cresce . Di quanto e fino a quando? Dal 15 % al 25%, quindi decine di centesimi ad unità di vendita , chilo o litro che sia, sarà l’aumento in media sui prodotti finiti necessario per coprire i costi. Se il terzo trimestre, come sembra, fosse già compromesso, per il 2021 i giochi sono fatti.Non ci resta che aggiornare i nostri prezzi e sperare “sulla quiete dopo la tempesta”.

CEO – Ing. Andrea Moltrasio